L’Aglianicone …
I vitigni campani discendono dagli antichi vitigni come Vitis Hellenica, Alinea Gemina, Vitis Apiana.
I primi a descrivere i vitigni sono Plinio, Columella, Virgilio e Catone, i quali, sono da considerare i primi esperti in vitivinicoltura, come testimoniato da fonti storiche.
L’ Aglianicone è un vitigno a bacca nera coltivato in Basilicata, Campania e Puglia.
Aglianicone: il suo nome sembrerebbe derivare da Aglianico; gli ampelografi classici per lungo tempo hanno classificato i vari tipi di Aglianico in un’unica famiglia.
L’Aglianicone è citato per la prima volta dall’Acerbi (1825) ed è stato considerato a lungo una sottovarietà di Aglianico. Poi successivamente da Frio viene annoverata tra i vitigni dalla provincia di Napoli.

Il vitigno ha una certa vicinanza con l’Aglianico, ma si differenzia per diversi caratteri morfologici e fisiologici, ma è diverso geneticamente rispetto a tante varietà campane. In ambito produttivo ed agronomico l’Aglianicone si presenta come un vitigno non molto vigoroso, anche se influisce molto il portainnesto utilizzato e i fattori pedoclimatici. Esso presenta unadiscreta fertilitàdelle gemme e fenomeni di acinellatura del grappolo a volte marcate, forse per difetti di morfologia floreale. Questo è uno dei fenomeni che ha portato nel passato all’abbandono di questo vitigno e la sostituzione con varietà nazionali e internazionali più produttive. Il tipo di acinellatura è di tipo dolce e tutti gli acini arrivano alla maturazione completa. Mostra un buon adattamento all’allevamento a spalliera, buona resistenza all’Oidio e alla Botrytis.
Dal punto di vista enologico la varietà si comporta in modo eccellente; dà vita a prodotti di qualità e la particolarità che lo differisce dall’aglianico è quella di avere dei tannini poco aggressivi, riducendo di molto il tempo di affinamento e, allo stesso tempo, possiede dal punto di vista aromatico tutti i descrittori dell’aglianico, ma con un’intensità superiore.
I vini ottenuti da uva Aglianicone sono caratterizzati da un ottimo contenuto alcolico, compreso tra 12% e 13,50 % vol. e livelli di acidità totale inferiori, a causa del minore contenuto di acido malico. A fine fermentazione il vino si presenta più equilibrato al gusto e più predisposto alla stessa fermentazione malo-lattica.
Dotato di tali caratteristiche, il vino ottenuto può essere destinato al consumo sia nell’anno successivo alla vinificazione, quale vino fruttato e particolarmente armonico, sia all’affinamento in acciaio e/o botte/barrique/bottiglia, in relazione alle differenti scelte aziendali, per essere consumato dopo un adeguato periodo d’invecchiamento.
Le caratteristiche della foglia del vitigno sono: foglia grande, pentagonale, pentalobata e trilobata. Il grappolo è compatto, di grandezza media, cilindrico e conico, a volte alato. Gli acini sono di dimensione media, di forma sferoidale, con buccia di colore blu-nera e pruinosa, consistente e spessa.

Varietà: 003 AGLIANICONE – Data di ammissione al Registro: 22/03/1971 – Gazzetta ufficiale: G.U. 98 – 24/04/1971
L’Aglianicone; non è presente nella base ampelografica dell’area del Cilento – Alburni; l’unica specifica presente e quella della DOC Castel San Lorenzo, che prevede l’utilizzo di questa varietà. Negli ultimi anni però alcune aziende dell’area del Cilento – Alburni hanno intrapreso un’azione di valorizzazione dell’Aglianicone.
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