La Bottiglia più vecchia del mondo

da | Gen 19, 2023 | Blog, Il piacere del vino | 0 commenti

Conoscete “La Bottiglia più vecchia del mondo” ?
Ebbene sì … è stata ritrovata ben 1700 anni fa ed è “la bottiglia di vino di Spira” e si trova nel Museo storico del Palatinato a Spira, in Germania.

La bottiglia di Spira (o “Römerwein”) è un recipiente sigillato; al suo interno molto probabilmente contiene vino e fu ritrovata nel 1867 nei pressi di Spira in Germania ed è considerata la più antica bottiglia di vino ancora chiusa al mondo.

La bottiglia è datata tra il 325 e il 350 d.C. ed è stata esposta sempre nella stessa posizione all’interno del museo.

La Bottiglia più vecchia del mondo contenendo vino

La bottiglia è stata scoperta durante uno scavo all’interno di una tomba di un aristocratico romano del IV secolo d.C.
All’interno della tomba vi erano due sarcofagi romani, uno con un corpo di un uomo e l’altro di una donna.

Una fonte racconta che l’uomo fu un legionario romano e il vino era una provvista per il suo viaggio nell’aldilà.
Delle sei bottiglie nel sarcofago della donna e delle dieci in quello dell’uomo, solo una conteneva del liquido.

È stato constatato che il liquido ha perso ogni traccia di etanolo e le analisi hanno dimostrato che almeno una parte di quel liquido era vino.

Il vino, come prodotto in quella regione, era diluito con una mistura di erbe. La conservazione del vino è dovuta al massiccio uso di olio d’oliva, insieme ad un sigillo di cera sciolta. Petronio (circa 27-66 d.C.), nella sua opera, il Satyricon, scrive di bottiglie sigillate, simile a quella ritrovata.

L’uso del vetro per la bottiglia è inusuale, siccome  il vetro romano era tipicamente troppo fragile per essere adatto alla conservazione.

Mentre gli scienziati hanno preso in considerazione l’accesso al liquido per analizzare ulteriormente il contenuto, al 2018 la bottiglia è rimasta chiusa, a causa delle preoccupazioni su come il liquido reagirebbe se esposto all’aria.

Il curatore del museo, Ludger Tekampe, ha dichiarato di non aver visto variazioni nella bottiglia negli ultimi 25 anni.

La professoressa di enologia Monika Christmann della Hochschule Geisenheim University ha affermato: “microbiologicamente parlando non è rovinato, ma non porterebbe nessuna gioia al palato.

Ancora oggi è incerto come e quando l’uomo provò per la prima volta l’ebrezza di bere vino. Si ipotizza che i nostri avi assaggiando l’uva delle viti selvatiche e trovandola molto gradevole ne raccogliessero più del dovuto.

La  mettevano in contenitori, in fondo al quale probabilmente si raccoglieva il succo e che dopo qualche giorno iniziava a fermentare creando così le prime forme di vino. Le cose cambiarono intorno al 10.000-8000 a.C. quando tante popolazioni si trasformarono da nomadi a sedentarie, grazie all’agricoltura, che consentì la domesticazione della vite.

Le prime testimonianze archeologiche di produzione di vino sono state trovate in diversi siti: in Georgia (c. 6000 aC), in Iran (c. 7000 aC), in Grecia (c. 4500 aC) e in Armenia (c. 4100 aC), dove è stata scoperta la più antica azienda vinicola mai trovata fino ad oggi.

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