L’estate è la stagione che tutti vogliamo … almeno credo! Per chi si spacca la schiena tutto l’anno questo periodo è il traguardo tanto ambito per quei quindici giorni lontano dal mondo intero. E’ l’occasione per tuffarsi nel mare blu e prendere tanto sole, dedicarsi alla propria famiglia, ai figli e perché nò, alle pennichelle pomeridiane sul divano con tanto di bei risvegli. D’estate cresce la voglia di stare con amici e di trascorrere serate all’ aria aperta per apprezzare un buon calice di vino. Le vacanze estive iniziano … Dopo mezza giornata trascorsa in treno, siamo giunti nel piccolo borgo Cetarese “COSTA D’AMALFI”.


Tutto era pronto, la famiglia riunita e la tavola imbandita, che bello ritrovarsi a chiacchierare assaporando pietanze prelibate. In genere, in estate, si preferisce bere vini bianchi leggeri e freschi, profumati e con una buona acidità, e anche … rosè. Uno dei pregi del nostro paesino è che negli ultimi anni si può mangiare qualsiasi cosa a tutte le ore, in rosticceria o al ristorante, dalla frittura di terra a quella di mare o una pizza e tanta altre leccornie. Dopo una tranquilla e rilassante passeggiata sul porticciolo di Cetara ci siamo recati, con amici, in una piccola e nuova pizzeria a deliziarci con pizzette fritte e ottime pizze Gourmet.



Quest’anno ho avuto il piacere di scoprire nuove cantine della provincia, in quell’occasione, tra le tante bottiglie presenti nella cantinetta mi è saltata all’occhio una bottiglia, Colli di Castelfranci Falanghina del Sannio, perchè da ragazzotto sono andato con mio padre in quel piccolo paesino per ritirare delle damigiane di vino da un suo vecchio amico vignaiolo. Castelfranci è un piccolo borgo dell’Alta Irpinia, rappresenta l’ultimo comune dell’aria di produzione del Taurasi DOCG. L’azienda si trova precisamente a Valle del Calore ai piedi dei Monti Picentini, la cantina “Colli di Castelfranci” nasce nel 2002 dall’unione delle famiglie Gregorio / Colucci, viticoltori da sempre. Nasce un progetto che ha come obbiettivo il riadeguamento dei vigneti esistenti e la nascita di nuovi impianti, creando una moderna cantina per la produzione di vini pregiati. La Falanghina è un vitigno di origini antiche diffuso soprattutto in Campania.

Nel bicchiere il suo colore brillante e giallo paglierino scarico, ottimi profumi di frutta come la banana e mela in primis, con una leggera punta salina nel finale. In bocca secco e deciso, buona l’acidità e sapidità, persistente con richiami fruttati nel finire.
Un pomeriggio di sole cocente …

Un pomeriggio di sole cocente dopo la mia pennichella pomeridiana, con mia moglie e la mia cagnolina, ci siamo incamminati verso ERCHIE un altro piccolo borgo ad un chilometro circa da Cetara per salutare un amico di vecchia data, il barista pittore , che tra un caffè e l’altro lancia pittura sulla tela, che non vedevo da tanto e che gestisce a pieno regime un bar vicino alla spiaggia.
Il Barista Pittore



Rivedersi dopo tempo ci ha riportati a ricordare belle avventure passate in allegria e tra un ricordo e l’altro mi ha fatto assaggiare un buon calice … la Falanghina spumantizzata Corte Normanna. La cantina risale al 1927 in provincia di Benevento e si trova nel cuore del Sannio, è a gestione familiare e nel 1984 decidono di staccarsi dalla cantina sociale per iniziare un percorso in proprio. La svolta ci fu nel 1997 quando escono le prime bottiglie; per la cura dei vigneti non vengono usati diserbanti e pesticidi. L’azienda ha investito sui macchinari e nuove tecniche di lavoro, sperimentando e rinnovandosi; cosi la Falanghina Corte Normanna è uno spumante fatto in casa propria.

Dona allegria e frizzantezza, un perlage sottile e persistente, profumi floreali e fruttati con tenui aromi di crosta di pane, bocca secca e di facile beva grazie al leggero pizzico di zucchero più alto del brut. Una nota fruttata molto piacevole nel finale.
Per me L’estate anche quest’anno è arrivata e se ne andata come sempre velocemente, nel rientro dalle ferie ho salutato così la mia vacanza … assaggiando una stimolante bottiglia che mi è stata regalata durante la mia permanenza in Costiera.

Siamo nell’alto Casertano, Diana e il marito Mario hanno intrapreso un progetto aziendale, condividendo la grande passione per il vino. I Cacciagalli indica la zona dove è nata la masseria, la generazione appartenuta alla famiglia di Diana. Il terreno è di origine vulcanica e il clima rappresenta un’eccellenza per i loro trentacinque ettari di terreno soprattutto per le viti. Vinificano e affinano anche in anfore, in cantina non sono utilizzati additivi, minimo uso di solforosa, le fermentazioni sono spontanee, non si chiarifica e il vino non viene filtrato.
Un bellissimo colore chiaro e trasparente, note armoniche di fiori appassiti e frutta matura con toni di salamastra nel finale. Un vino di bella freschezza e ottimo corpo, molto complesso ed elegante, sapido, ampio e duraturo. Una vera ed originale interpretazione.
Zagreo: uva Fiano 100% vinificato e affinato in anfora per otto mesi con lunghe macerazioni non filtrato e non chiarificato.
L’Estate che fugge è un amico che parte ( Victor Hugo )



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