Un territorio da visitare … Valpolicella
Sin dai tempi più antichi la Valpolicella è una terra consacrata alla viticultura, situata nella regione veneta tra Verona e il lago di Garda; è la zona che precede l’inizio delle Prealpi Veronesi, delimitata, a nord dai Monti Lessini, a est dalle colline di Parona, Quinzano e Valpantena, a ovest è separata dalla Valle dell’ Adige e dal monte Pastello.
Il suo territorio comprende sette comuni tutti appartenenti alla provincia di Verona; i monti la proteggono dai freddi alpini e il lago di Garda le dà luce e calore, è un insieme intonato di cultura, storia e tradizioni.
Il vino che ha consacrato la rinascita della Valpolicella è l’Amarone.
La fortuna di questo nettare, leggendo vari libri e ascoltando conoscitori del posto, è stata che un critico americano di grande influenza sui mercati internazionali Robert Parker, a fronte di una carenza del Brunello di Montalcino e Barolo nei primi anni novanta, avrebbe rivolto un’attenzione particolare all’Amarone.
Nel 1995 inoltre si racconta che la vendemmia fu mediocre per gran parte dei vini italiani tranne per l’Amarone dell’Valpolicella, perché le uve venivano raccolte tardivamente e messe ad appassire; di conseguenza potettero godere di un clima migliore e per quell’ annata fu giudicato “ il vino migliore “ anche da Gino Veronelli.
Da quel preciso momento l’Amarone non ha smesso più di viaggiare.
Attualmente è un vino di grande successo, perché propone qualcosa di diverso, e si rende piacevole e unico nel suo genere.
Vitigni autoctoni : Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara, Oseleta, Negrara, Forsellina, Rossignola, Dindarella.
Per saperne di più vi consiglio la guida “ Slow Food ” dei vitigni d’Italia.
Amorevoli serate passate …

Un bellissimo pomeriggio tra assaggi e racconti, fino a quando nel mio bicchiere arriva L’Amarone Allegrini 2010, azienda vinicola situata a Fumane della Valpolicella.
L’Amarone è composto dal 80% Corvina, 15%Rondinella, 5%Oseleta. Fermenta in vasche d’acciaio e matura in legno e si affina in bottiglia.
Disertando da tutto e tutti, guardo il nettare!!!
Il suo colore rosso rubino intenso, limpido ed elegante, intensi profumi di frutta appassita, spezie e legni pregiati; in bocca vellutato e rotondo, armonico e robusto, un bicchiere lungo, anzi molto lungo, sublime ai sensi. Mi risveglio … ma … per il mio palato era musica … che dire un pomeriggio ALLEGRINI.

É stata una settimana faticosa per alcuni di noi appassionati di buon vino, cosi ci siamo riservati un pò di placidità con una buona bottiglia di “Amarone 2009 DOC- Monte Zovo” azienda vinicola del Veronese (VR) portata avanti dalla famiglia Cottini.
L’azienda ha una storia quasi centenaria; dagli anni cinquanta è il figlio Raffaele a prendere le redini dell’azienda costituendo la prima vera realtà di produzione vinicola della famiglia.
Oggi Diego Cottini e famiglia portano avanti una realtà chiamata Monte Zovo.
Composto da uve Corvina, Rondinella e Molinara, principalmente vengono fatte appassire per poi essere pigiate e fatte fermentare a bassa temperatura, l’affinamento avviene in botti di rovere francesi per ventiquattro mesi.
Si presenta elegante con il suo colore rosso rubino intenso, profumi armonici e puliti di mora e prugna spezie e frutta sotto spirito, in bocca morbido, intenso e di buona struttura … tutti noi placidi a goderci fino a l’ultima goccia … ritornati entusiasti per affrontare un’altra settimana di duro lavoro.

Noi appassionati degustatori, con le nostre consorti, avevamo organizzato un sabato tra sapori e profumi nostrani; si iniziava dagli affettati ( salame, pancetta,e soppressa) e per finire un buon pasticcio tricolore preparato in casa, con profumi di basilico, salsa di pomodoro, provola e besciamella, il tutto gratinato in forno.
A sostenerci in quella scintillante serata è stata una bottiglia di Amarone Masi 2003. Saputo che l’annata del 2003 non era stata delle migliori, con ansia si attendeva l’arrivo nel bicchiere dell’Amarone Masi.
Versando il nettare nei calici tutti i dubbi e perplessità svaniscono; l’intensità del colore è fantastica, di un rosso rubino intenso con riflessi granati, un bouquet gradevole di frutta appassita e a seguire note di legno pregiato e fumé, un gusto morbido e avvolgente, elegante e di ottima struttura, con un retrogusto molto lungo … carattere unico, tutto suo… una vera esaltazione del territorio.

In un giorno di festa, pieno di allegria in paese, tra mercatini, musica e canti ma soprattutto nebbia e freddo, noi amici maliziosi ci siamo rifugiati in un’ accogliente cantinetta, dove sodale con noi è L’Amarone Tommasi.
Grande condottiero della serata, composto da uve “Corvina 50% Corvinone 15% Rondinella 30% Oseleta 5%”. Esse vengono fatte appassire per circa tre mesi in fruttaio, rimangono a riposare per tre anni in botti di rovere Slavonia da 35Hl.
Elegante col suo color rosso rubino intenso, sprigionando evidenti sentori di frutta matura come prugna, more e ciliegie; un gusto morbido e vellutato, armonico e di ottimo corpo, nel finale lascia una sensazione lunga di frutta appassita e spezie … passione a prima vista, che dire… al primo sorso!!!! Un regalo così inatteso, un qualcosa di magico mi portava lontano.
Gli amici degustavano vino e mangiavano bigoli fatti a mano con funghi, pomodorini e salsiccia per poi passare ad un filetto di suino alle spezie … io ovviamente lontano lontano, appassionatamente, con L’Amarone Tommasi.

Sorso di fine anno tra musica, balli, Prosecco e Champagne, noi quattro fortunati amici seduti ad assaggiare l’Amarone Allegrini 2005.
Ormai era giunto il suo momento, stappa e assaggia, lasciando in tutta la stanza profumi di frutta essicata in particolare fichi e carruba, affiancati da cuoio e legno.
Morbido e pieno al gusto, appagante ai sensi ma soprattutto saggio e infinito, aspettando cosi … le prime luci del nuovo anno.

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